08.10.2019
Riportiamo la presentazione di tale documento, prodotto in Svizzera dalla Divisione di Medicina del Lavoro dell’Istituto elvetico per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni (Suva), dal titolo “Rischi sanitari della saldatura”.
Il documento, a cura di Michael Koller, fornisce non solo informazioni per rendere più consapevoli aziende e lavoratori sulle tante sostanze pericolose presenti durante la saldatura, ma analizza, con il supporto dei risultati di varie ricerche, anche le possibili conseguenze sulla salute.
In precedenti articoli ci siamo soffermati sulle febbri da inalazione di fumi metallici e sulle conseguenze sulle vie aeree, sugli occhi, sui reni e sul sistema nervoso.
Oggi riprendiamo alcune informazioni sui campi elettromagnetici, sull’apparato locomotore, sulla cute e sul rischio rumore.
In relazione all’esposizione a campi elettromagnetici, il documento segnala che nella saldatura elettrica “si formano campi elettrici e magnetici (EMF)” e che in particolare i campi magnetici “possono essere significativi a causa delle alte intensità di corrente”. E correnti elevate vengono utilizzate soprattutto nei procedimenti di saldatura ad arco elettrico MIG (saldatura di metalli con elettrodo a filo continuo in atmosfera inerte), MAG (saldatura di metalli con elettrodo a filo continuo in atmosfera attiva) e TIG (saldatura ad arco con elettrodo di tungsteno in atmosfera inerte) e nella saldatura a punti.
Riguardo alle conseguenze sulla salute si indica che i campi magnetici “generano correnti nel corpo stesso perché influenzano le molecole cariche elettricamente. I fenomeni irritativi delle cellule muscolari e nervose o anche i cosiddetti fosfeni retinici sono effetti indesiderati diretti, scientificamente accertati, dei campi magnetici elevati. Questi sono fenomeni luminosi percepiti soggettivamente che sono prodotti dall'irritazione elettrica delle cellule retiniche”.
E si sottolinea la possibilità che venga esercitata “un'influenza su pacemaker, defibrillatori impiantabili, neurostimolatori e altri dispositivi attivi. Le interferenze possono insorgere soprattutto durante la saldatura ad arco elettrico, la saldatura per resistenza (ad es. saldatura a punti o saldatura ad alta frequenza di materiali dielettrici) [Amport]”.
In Svizzera, per impedire effetti disturbanti diretti, l’Istituto Suva “ha definito valori limite sul posto di lavoro per i campi magnetici”, tuttavia “un disturbo della funzione di dispositivi medici attivi è possibile anche nel rispetto dei valori limite sul posto di lavoro. Dato che le impostazioni di funzionamento (soprattutto la soglia di discriminazione elettrica) dei dispositivi medici attivi vengono adattate alle necessità dei singoli pazienti, il concetto di valore limite è poco significativo per la protezione del portatore del dispositivo; nei casi dubbi è necessaria una valutazione del posto di lavoro per effettuare un'analisi del rischio”.
Il documento riporta vari riferimenti normativi elvetici, ma segnala anche alcune indicazioni correlate alla norma tecnica internazionale EN 50505, una norma “specifica per la valutazione dell'esposizione a EMF di persone impiegate in lavori di saldatura”.
Si riportano alcune possibili “misure pratiche per la riduzione dell'esposizione ai campi magnetici durante la saldatura:
Riguardo agli aspetti ergonomici e all’apparato locomotore si ricorda che gran parte del lavoro di un saldatore è in posizione statica e “a seconda dell'equipaggiamento, il saldatore deve sorreggere contemporaneamente il cannello e la visiera di protezione”. Inoltre a volte “devono essere sollevate parti da lavorare pesanti e i problemi ergonomici dipendono anche dalla dimensione delle parti da lavorare”.
Si segnala che per i piccoli pezzi prodotti in serie “possono essere utilizzati tavoli di lavoro; a questo proposito, per la lavorazione di pezzi più grandi, raramente sono disponibili posti di lavoro adattati secondo un concetto ergonomico”.
Non bisogna poi dimenticare negli spazi ristretti e nei casi di lavori di saldatura da effettuare al di sopra del capo “si producono allo stesso modo situazioni sfavorevoli con posture forzate”. Il documento riporta poi indicazioni sui rischi per l’apparato locomotore a seconda dei procedimenti di saldatura utilizzati.
Anche riguardo al rischio rumore le conseguenze sull’udito possono dipendere dalla procedura di saldatura, dal pezzo in lavorazione o dai parametri elettrici.
In particolare l'esposizione al rumore può essere notevole – continua il documento - nel taglio al plasma, nell’uso di macchine ossitaglio, nel “riscaldo alla fiamma” o “quando esistono contemporaneamente altre fonti di rumore in posti di lavoro adiacenti”.
Riguardo ai problemi cutanei, si segnala che varie sostanze presenti sul luogo di lavoro dei saldatori “possono causare dermatiti allergiche o tossicoirritative da contatto”. E in questo contesto è bene considerare “sia i singoli metalli, sia i componenti di vernici e lacche di rivestimento del materiale da saldare”.
Alcune informazioni:
Infine si indica che la luce ultravioletta presente nella saldatura ad arco elettrico e a fiamma “può causare una dermatite da UV (‘ustione solare’) delle zone di cute non protetta come collo o avambracci”. E l’esposizione cronica agli UV “può provocare lesioni preneoplastiche e neoplastiche della cute”. Uno studio danese svolto nell'ambito della saldatura ad arco in atmosfera protettiva si è soffermato in particolare sulle cheratosi attiniche e sui carcinomi basocellulari (BCC).
Non bisogna poi dimenticare che “scintille, scorie, parti metalliche o anche esplosioni o incendi possono causare ustioni, in particolare a mani e viso”.
Rimandiamo alla lettura integrale del factsheet elvetico che, oltre a fornire indicazioni sulle ricerche citate, si sofferma anche sulle conseguenze delle attività di saldatura con riferimento a:
N.B.: Se i riferimenti legislativi e alcune indicazioni contenute nei documenti di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati e le informazioni riportate sono comunque utili per migliorare la prevenzione di tutti gli operatori.
RTM
Articolo tratto da puntosicuro.it