03.03.2025
Un manuale dell’Inail presenta informazioni per mettere in atto idonee azioni di primo soccorso in caso di contatto accidentale con agenti chimici. Gli effetti degli agenti chimici e le misure di prevenzione e protezione.
Per mettere in atto delle corrette azioni di primo soccorso in caso di intossicazione da agenti chimici nei contesti lavorativi è necessario avere un’idonea competenza rispetto alle “modalità di intervento e conoscenza delle caratteristiche di pericolosità dei prodotti, dei sintomi e segni evidenziabili e delle opportune procedure”.
Infatti un’azione inappropriata o improvvisata “può determinare effetti avversi ancora peggiori rispetto a quanto possibile a causa del contatto con l’agente chimico”.
A segnalarlo è la premessa di un nuovo documento, prodotto dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail, che vuole essere uno “strumento di facile consultazione per i datori di lavoro, gli addetti al primo soccorso aziendale e i lavoratori che possano trovarsi a dover intervenire in caso di infortunio dovuto ad agenti chimici”.
Anche se non rappresenta un trattato esaustivo di “tutte le possibili situazioni che potrebbero verificarsi”, il documento – dal titolo “Azioni di primo soccorso in caso di contatto con agenti chimici. Manuale” - consente di “orientare le azioni opportune, in relazione alla specifica via di esposizione, come anche di tenere in considerazione esposizioni che richiedono accortezze specifiche”. E l’affiancamento di quanto riportato nel manuale con quanto rilevabile nelle schede dati di sicurezza dei singoli prodotti “potrà supportare i soccorritori nelle loro azioni di intervento”.
Nel presentare il manuale Inail, scritto da Lidia Caporossi, Mariangela De Rosa, Silvia Capanna, Bruno Papaleo, Alessandra Pera e Stefano Moriani (Inail, Dimeila) e da Giorgio Ricci e Lorenzo Losso (Centro Antiveleni di Verona, Azienda ospedaliera universitaria integrata Verona), ci soffermiamo sui seguenti argomenti:
Nella parte dedicata agli infortuni dovuti alla presenza di agenti chimici, gli autori ricordano che gli effetti sulla salute “possono essere sia locali che sistemici, sia acuti che cronici variando a seconda dell’organo bersaglio, della dose, della frequenza, della durata e della via di esposizione”.
In particolare, gli effetti acuti sulla salute “possono essere osservati immediatamente o subito dopo un’esposizione e spesso sono legati a esposizioni consistenti di breve durata. In genere, i sintomi diminuiscono quando l’esposizione termina, tuttavia, secondo la quantità/dose dell’agente chimico e le sue caratteristiche intrinseche di pericolosità il danno può essere permanente, fino alla morte, anche per una singola esposizione”.
Si segnala che questo tipo di effetti può rientrare più facilmente in una “definizione di infortunio sul lavoro e richiedono una costante attività di gestione in sicurezza dell’ambiente di lavoro, poiché l’esposizione di questo tipo si realizza tipicamente in caso di eventi accidentali”.
Invece un effetto cronico è “un effetto negativo sulla salute derivante dall’esposizione per lunghi periodi a una sostanza chimica” e generalmente i sintomi “non diminuiscono quando l’esposizione si ferma”.
Questo tipo di effetti, gli effetti cronici, sono quelli “maggiormente coinvolti nella definizione di malattia professionale e su cui il medico del lavoro agisce in ottica preventiva con le visite di sorveglianza sanitaria periodica”.
Si ricorda poi che una stessa sostanza chimica può “causare effetti sia acuti che cronici”. E i segni di un’esposizione “sono manifestazioni ‘esterne’, obiettive, a volte misurabili; sono spesso temporanei e possono terminare quando la fonte dell’esposizione viene rimossa”. Mentre i sintomi, invece, sono “percepiti solo dalla persona che li prova (come dolore, vertigini, intorpidimento, ecc.)”.
Si ricorda poi che nei casi in cui l’infortunio sia determinato dal contatto con agenti chimici “le situazioni che possono verificarsi rientrano a grandi linee nelle seguenti categorie:
Il manuale, nel primo capitolo introduttivo dedicato agli infortuni, si sofferma anche sulle possibili misure di prevenzione e protezione.
In particolare, tra le principali misure per la prevenzione e la protezione della salute e sicurezza dei lavoratori contro gli agenti chimici “si prevede:
Si sottolinea che l’ultimo punto assume grande importanza. È infatti necessario che, durante un incidente, il lavoratore “sappia esattamente come comportarsi e come il rispetto delle regole e l’applicazione delle procedure di sicurezza siano importanti”.
Inoltre il d.lgs. 81/2008, che riporta gli obblighi per i lavoratori che devono tutelare la propria salute e sicurezza e quella degli altri lavoratori, “prevede che sia necessario:
Si ricorda poi che all’interno delle misure di prevenzione è fondamentale il ruolo del medico competente che “collabora con il datore di lavoro nella valutazione del rischio e nella predisposizione dei piani di emergenza ed è responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad agenti chimici”.
Rimandiamo alla lettura integrale del manuale Inail “Azioni di primo soccorso in caso di contatto accidentale con agenti chimici. Manuale” e ne riportiamo, in conclusione, l’indice.
La gestione del primo soccorso nei luoghi di lavoro in caso di incidenti da agenti chimici
Indicazioni generali di primo soccorso in caso di incidenti con agenti chimici
Agenti corrosivi
Idrocarburi
Gas irritanti
Asfissianti
Pesticidi
Gas semiconduttori
Metalli pesanti
Considerazioni conclusive
Riferimenti dei centri antiveleni italiani attivi 24 h/die
Bibliografia
Sitografia
Riferimenti normativi
Allegato 1 - Manovre salvavita
Allegato 2 - Posizione laterale di sicurezza
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Azioni di primo soccorso in caso di contatto con agenti chimici. Manuale”, documento curato da Lidia Caporossi, Mariangela De Rosa, Silvia Capanna, Bruno Papaleo, Alessandra Pera e Stefano Moriani (Inail, Dimeila) e da Giorgio Ricci e Lorenzo Losso (Centro Antiveleni di Verona, Azienda ospedaliera universitaria integrata Verona), edizione 2024, Collana Salute e sicurezza (formato PDF, 6.29 MB).
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