29.10.2019
Copenaghen, 28 Ott – Nel 2012 a Titisee – Neustadt, a circa 40 Km a est di Friburgo, in Germania, 14 persone diversamente abili sono morte in un incendio in un laboratorio che accoglieva 120 persone. Questo grave incidente ci ha ricordato che se tutte le persone devono poter accedere agli ambienti di vita e di lavoro che compongono la società, ci si deve interrogare sulla loro sicurezza, anche in presenti di disabilità o limitazioni.
E perché, nel caso scoppi un incendio, le persone diversamente abili possano mettersi in salvo, “in alcuni casi, è necessario adottare misure più severe di quelle previste dalle normative nazionali al fine di ottenere un livello di sicurezza accettabile”.
Ad affermarlo e a fornire utili informazioni per l’evacuazione delle persone diversamente abili è una linea guida prodotta nel 2015 dalla Confederation of Fire Protection Association Europe, un’associazione europea di organizzazioni nazionali che si occupano di prevenzione e protezione dagli incendi e che hanno l’intento di facilitare e supportare il lavoro della prevenzione incendi nelle varie nazioni europee fornendo esempi di soluzioni e modelli condivisibili.
La linea guida “Evacuazione delle persone diversamente abili” - il titolo originale è “Evacuation of people with disabilities” – si basa su una pubblicazione svedese e contiene le proposte sviluppate da Lars Brodin della Swedish Fire Protection Association (Brandskyddsföreningen Sverige).
Il documento, tradotto in italiano da Guido Zaccarelli (Presidente Vicario APC Prevenzione incendi di AIAS) è adottato, come best practice, da tutte le associazioni di prevenzione incendi del CFPA Europa. Tuttavia laddove la Linea Guida e le normative nazionali “eventualmente siano in conflitto, occorre applicare le normative nazionali”.
La linea guida è dunque rivolta “agli organi di controllo, ai consulenti che si occupano di accessibilità, agli sviluppatori, agli architetti, ai project managers, ai professionisti antincendio ed alle altre figure che si occupano della progettazione degli edifici”. E le raccomandazioni “si applicano principalmente ai luoghi pubblici ed ai luoghi di lavoro”.
La linea guida ricorda innanzitutto i diversi tipi di disabilità ricordando che “nella nostra società le persone sono diverse per molti aspetti”: “le nostre abilità di acquisire informazioni e la nostra mobilità sono diverse in funzione dell’età e delle disabilità”.
Ad esempio le persone anziane “sono in generale più lente delle persone giovani” e le persone con udito limitato “dipendono dalle informazioni visive, per esempio da segnali luminosi”.
Se una maggiore consapevolezza delle differenze fra le persone “ha portato negli anni recenti ad un aumento della domanda di accessibilità per le persone con disabilità”, gli edifici che sono accessibili devono anche essere sicuri in caso di incendio o di altre calamità.
Per aumentare la consapevolezza di come le persone con differenti disabilità incontrino difficoltà ed ostacoli in una evacuazione, in Svezia è stato condotto un sondaggio che riguardo a difficoltà e ostacoli ha dato i seguenti risultati:
Rimandando alla lettura integrale delle linee guida, che si soffermano su molti altri aspetti rilevanti per la sicurezza nell’evacuazione, ci soffermiamo brevemente su alcuni dei tanti suggerimenti forniti.
Partiamo dall’allarme di evacuazione.
Si indica che “nei luoghi pubblici, gli spazi dove le persone con problemi di udito possono stare senza contatto diretto con altre persone devono essere dotati di dispositivi ottici aggiuntivi, in modo tale che le persone con udito limitato o sorde siano raggiunte da segnali di allarme in caso di incendio o di altra emergenza. Per esempio luci lampeggianti sono raccomandate nelle attività sanitarie. Si fa notare che ciò si applica non soltanto ai bagni che sono accessibili ed utilizzabili alle persone con ridotta mobilità. Si raccomanda che tutti i bagni dove c’è un allarme di evacuazione siano dotati di lampeggianti, e non soltanto i bagni nei luoghi pubblici. Quando si usa un allarme con messaggio vocale, deve essere prodotta una informazione addizionale circa le vie di esodo e gli spazi calmi per le persone con disabilità presenti nell’edificio. Per far percepire l’allarme alle persone con problemi di udito, esso deve essere integrato da dispositivi ottici (luci lampeggianti) e talvolta con suoni a bassa frequenza e informazioni scritte. Una sicurezza aggiuntiva per le persone che sono sorde o hanno problemi di udito è di dotarle di apparecchio vibrante che reagisce ad un allarme incendio. Questi dispositivi possono essere presi in prestito in alcuni hotel. I pulsanti manuali di allarme incendio devono essere posizionati a 0.5 – 1 m dal pavimento in modo da essere accessibili alle persone in sedia a rotelle”.
Riguardo poi alla strategia di evacuazione si segnala che l’evacuazione per le persone che non possono usare le scale “può essere effettuata in 4 modi differenti:
Riportiamo altre brevi indicazioni su vari aspetti:
Concludiamo riportando l’indice della linea guida “Evacuazione delle persone diversamente abili”:
1. Introduzione
2. Diversi tipi di disabilità
3. Ostacoli da superare
4. Definizioni
5. Il rischio di incendio
6. Suggerimenti
7. Accessibilità
8. Evacuazione delle persone con disabilità
9. Progettazione degli spazi calmi
10. Prescrizioni per attività diverse
11. Persone chiave nella fase di progettazione
12. Linee Guida
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