23.07.2020
Ricordiamo alcuni articoli pubblicati in queste settimane:
In particolare l’ultimo articolo indicato sopra presenta un interessante rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ( ISS) dal titolo “Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020” (Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020).
In relazione al documento, che fa riferimento ad ambienti indoor (strutture comunitarie non sanitarie e ambienti domestici) e fornisce raccomandazioni operative per la gestione degli impianti, nell’articolo di presentazione abbiamo fornito alcune indicazioni per quanto riguarda i casi di rischio alto o molto alto (in relazione alla matrice di rischio presentata nel Rapporto).
Oggi ci soffermiamo, invece, su:
Come già ricordato nel precedente articolo il rapporto riporta indicazioni per “impianti correttamente installati e oggetto di una regolare manutenzione e pulizia, conformi alla normativa vigente in materia, con particolare riguardo a sicurezza e igiene”.
E rimandiamo al suddetto articolo e/o al Rapporto ISS per i dettagli sulla matrice di rischio per la trasmissione di SARS-CoV-2 attraverso gli impianti di climatizzazione. Una matrice che si basa su criteri epidemiologici correlati allo stato di diffusività tra la popolazione del virus (Rt) in una data Regione e sulla tipologia di occupanti gli ambienti climatizzati in riferimento al DM Salute 30/04/2020”.
Vediamo in particolare quale sia il grado di rischio in funzione dell’utilizzo dell’ambiente e della potenziale presenza di un soggetto positivo al SARS-CoV-2:
Veniamo alle “raccomandazioni operative da applicare in relazione al livello di rischio dell’ambiente in ambienti non sanitari né ospedalieri”.
Se nel precedente articolo abbiamo presentato le raccomandazioni per la gestione degli impianti per il rischio alto o molto alto, oggi ci soffermiamo sulle raccomandazioni per il rischio basso o molto basso (nel rapporto le indicazioni riguardano il rischio molto basso, basso, moderato, alto o molto alto):
Concludiamo fornendo alcune informazioni relative alla manutenzione degli impianti di ventilazione e condizionamento.
Il Rapporto indica che i componenti degli impianti di climatizzazione e ventilazione “sono in prevalenza costituiti da acciaio verniciato o zincato, alluminio e diverse tipologie di plastica. Il rame presente negli stessi è limitato a pochi componenti di modesta estensione. Pertanto, in relazione ai dati di letteratura, il virus eventualmente depositatosi ha un tempo di sopravvivenza fino a 72 ore”.
E se generalmente le interruzioni di esercizio, anche durante il fine settimana, “hanno una durata inferiore, l’eventuale contaminazione delle superfici comporta un rischio continuativo”.
Tuttavia le condizioni di possibile contaminazione sono significativamente differenziate tra le diverse porzioni degli impianti.
Riprendiamo a questo proposito la tabella 12 del Rapporto:
Riguardo poi agli interventi di manutenzione si indica che prima di tali interventi gli impianti “devono essere spenti per 10 minuti, dopo il raffreddamento del componente a temperatura ambiente, al fine di consentire la sedimentazione del particolato più grossolano”.
Inoltre la pulizia delle superfici esposte delle apparecchiature di climatizzazione e ventilazione (griglie, bocchette, ecc.) “deve essere integrata nella procedura di pulizia e sanificazione dei pavimenti, degli arredi e del resto degli ambienti. È opportuno aumentare la frequenza della pulizia dei componenti interni degli impianti in funzione delle condizioni di evoluzione dell’epidemia”.
Infine si indica che la manutenzione degli impianti di ventilazione (UTA - Unità di Trattamento Aria, VMC - Ventilazione Meccanica Controllata) “deve essere eseguita come di consueto, con una particolare accortezza nel garantire il corretto esercizio dei filtri al fine di garantire l’erogazione della portata nominale della macchina (filtri sporchi riducono la portata di aria di ventilazione). Altrettanta cura deve essere posta nella pulizia e sanificazione ordinaria degli umidificatori e delle batterie di scambio termico con le consuete finalità di igiene”.
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19, “ Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020”, Roma - Istituto Superiore di Sanità – 2020 - Rapporto ISS COVID-19, n. 33/2020 (formato PDF, 2.31 MB).
Scarica la normativa di riferimento:
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