In arrivo due nuovi incentivi per prevenire la diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Li prevede il decreto Cura Italia (in vigore dallo scorso 17 marzo 2020) a favore delle imprese e dei professionisti che adottano misure per evitare il rischio di contagio ed assicurare alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione, così come anche prescritto dall’accordo sottoscritto tra Governo e parti sociali il 14 marzo 2020.
Li prevede il decreto Cura Italia (in vigore dallo scorso 17 marzo 2020) a favore delle imprese e dei professionisti che adottano misure per evitare il rischio di contagio ed assicurare alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione, così come anche prescritto dall’accordo sottoscritto tra Governo e parti sociali il 14 marzo 2020.
Secondo quanto stabilito nel protocollo, infatti, per tutelare la salute delle persone presenti all’interno dell’azienda e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro:
- è necessario assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago;
- nel caso di presenza di una persona positiva al Coronavirus all’interno dei locali aziendali, si deve procedere alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione;
- si deve garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi;
- le mascherine devono essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. In caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria;
- qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
Contributi per le mascherine
La prima misura di incentivazione (art. 43) prevede un contributo a favore delle imprese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale.
Per la concessione dei contributi, erogati tramite Invitalia, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro, che saranno messi a disposizione dall’Inail a valere sulle risorse già programmate nel bilancio di previsione 2020 dello stesso istituto per il finanziamento dei progetti per la sicurezza sul lavoro (di cui all’art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008).
Anche se la disposizione non lo prevede espressamente, si ritiene che le modalità di accesso al contributo dovranno essere definite con apposito provvedimento.
Sanificazione degli ambienti di lavoro
La seconda agevolazione (art. 64) prevede invece un credito d’imposta, riconosciuto per il periodo d'imposta 2020, per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
Il bonus è rivolto ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione ed è concesso nella misura del 50% dell'importo delle spese, con un tetto 20.000 euro.
Le disposizioni applicative dovranno essere definite con apposito decreto del Ministro dello Sviluppo economico, da emanare di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, che dovrà essere varato entro il 16 aprile 2020 (30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto “Cura Italia”).
Le risorse a disposizione dello strumento ammontano 50 milioni di euro.
In attesa delle regole, alla luce degli elementi di cui si dispone, cerchiamo di capire qualcosa di più su questa nuova agevolazione.
Il primo punto da chiarire riguarda l’ambito soggettivo del credito d’imposta.
La norma parla di “soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione”.
Si ritiene pertanto che il credito d’imposta possa essere fruito dalle imprese (indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale, dal settore economico in cui operano, nonché dal regime contabile adottato) nonché dai lavoratori autonomi.
Dalla lettura della disposizione, si evince che si tratta di un’agevolazione temporanea, che sarà valida solo per il periodo di imposta 2020.
Le disposizioni attuative dovranno chiarire se il credito di imposta sarà fruibile automaticamente o trmite domanda (CONTATTARE IL CONSULENTE FISCALE PER LE DELUCIDAZIONI).