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12.09.2024

Quali sono i principali rischi nel settore del trasporto su strada?

Un report dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro si sofferma sulle attività di trasporto e stoccaggio. I fattori di rischio generali e un approfondimento su alcuni rischi nel settore dei trasporti su strada.

 

 

Il settore dei trasporti è un settore dinamico e in rapida evoluzione. E l'aumento dei viaggi/trasporti (soprattutto aerei) e la libera circolazione delle merci hanno sicuramente modificato in modo significativo l'esposizione ai rischi per i lavoratori e l'impatto dell’attività sulla loro salute.

 

A ricordarlo e a soffermarsi sui principali fattori di rischio nel settore del trasporto è un report, commissionato dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA), che contiene un’analisi delle pratiche di gestione della salute e sicurezza sulla base dei risultati di tre edizioni dell’ indagine ESENER (indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti).

 

Rispetto al contenuto report “ Transportation and storage activities – Evidence from the European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER)”, che PuntoSicuro ha già presentato parlando dei dati sugli infortuni, ci soffermiamo oggi sui principali fattori di rischio professionale nell’ambito dei trasporti, con particolare riferimento ai trasporti terrestri.

 

L’articolo affronta i seguenti argomenti:


 

Settore dei trasporti e dello stoccaggio: i fattori di rischio generali

Riguardo ai rischi in generale nei trasporti il documento – a cura di Jacqueline Snijders, Martin Clarke, Jan de Kok, Paul Vroonhof (Panteia), Iñigo Isusi, Jessica Durán (IKEI), Dr Kudász Ferenc (National Public Health Centre, Hungary) – ricorda che, ad esempio, gli aeroporti e gli aerei possono essere ambienti molto pericolosi e i lavoratori del trasporto aereo sono, dunque, esposti a un'ampia varietà di pericoli e rischi.

 

Anche il settore del trasporto marittimo è poi caratterizzato da un'ampia e variegata gamma di attività, che comportano molte sfide. Il trasporto marittimo comporta, infatti, lunghi periodi in mare, rendendo questo gruppo di lavoratori uno dei più isolati al mondo. E spesso i lavoratori marittimi si trovano ad affrontare le differenze interculturali e le difficoltà di comunicazione che ne derivano, nonché le sfide gestionali, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza a bordo.

 

Si segnala poi che le recenti tendenze socio-economiche nel settore dei trasporti includono, tra le altre cose, l'aumento delle donne lavoratrici e dei lavoratori migranti, l'invecchiamento della forza lavoro, la lunghezza e variabilità degli orari di lavoro (e i problemi, come è successo per la pandemia da COVID-19, con i rischi biologici).

 

Nel complesso, si indica che i lavoratori dei trasporti non sono un gruppo omogeneo. Sono presenti attività diverse con specifici condizioni e rischi di lavoro.

 

Comunque, secondo i risultati dell’indagine ESENER 2019 per l'UE-27, i lavoratori del settore del trasporto e dello stoccaggio sono particolarmente esposti a quattro fattori di rischio, connessi anche al rischio di disturbi muscolo-scheletrici (DMS):

  • posizione seduta prolungata
  • movimenti ripetitivi delle mani o delle braccia
  • rischio di incidenti con le macchine
  • sollevamento o spostamento di carichi pesanti.

E, chiaramente, nel caso della posizione seduta prolungata, la frequenza è significativamente maggiore rispetto agli altri settori lavorativi.

 

Riprendiamo una tabella, in inglese, che riporta alcuni esempi dei rischi legati all'ambiente di lavoro nei vari sottosettori del trasporto e del magazzinaggio:

 

 

Settore dei trasporti su strada: incidenti stradali, salute e DMS

Ci soffermiamo ora su quanto indicato riguardo ai rischi per la SSL nel settore dei trasporti su strada.

 

Si segnala, a questo proposito, che il settore del trasporto su strada è responsabile del 40% di tutti gli incidenti stradali mortali in Europa e la distrazione del conducente, causata da fonti esterne (cartelloni pubblicitari, altri utenti della strada, GPS, telefoni cellulari, passeggeri, …) è una delle principali cause di incidenti.

Un'altra causa importante è la stanchezza del conducente, legata alla grande competitività nel settore, ai vincoli di tempo e ai lunghi orari lavorativi.

Gli autisti che fanno lunghi viaggi si affaticano a causa degli orari prolungati e della monotonia durante la guida, mentre gli autisti di viaggi brevi si affaticano a causa della pressione per aumentare la quantità di consegne.

Altre cause di incidenti riguardano poi gli angoli ciechi dei veicoli, le difficoltà nelle manovre, le condizioni meteorologiche e, chiaramente, la presenza di altri conducenti che guidano in modo “spericolato”.

 

Chiaramente, la pressione sugli autisti riguardo agli orari di consegna, li può portare a non fare pause o fare pause ridotte e riposare in modo insufficiente. Ma a volte sono anche gli operatori stessi che non concedono ai loro conducenti un numero sufficiente di ore di riposo, in quanto privilegiano l'efficienza dei costi e la massimizzazione dei profitti.

 

Le statistiche mostrano poi che altre attività diverse dalla guida, come il carico e lo scarico, sono all'origine di vari incidenti che provocano lesioni ai conducenti (cadute dall'alto, sforzo eccessivo, lesioni da schiacciamento, scivolamenti/cadute).

 

Se da un lato le attività di guida possono essere considerate poco faticose (soprattutto grazie alle innovazioni tecniche), si registra comunque in realtà un'alta prevalenza di gravi condizioni di salute come obesità, malattie cardiovascolari, disturbi del sonno e diabete. E queste sono attribuite alla tendenza a condurre uno stile di vita non sano, affidandosi a cibi pronti e facendo poco esercizio fisico, aggravato da orari di lavoro lunghi e irregolari.

 

Un altro problema fisico, che deriva da una cattiva alimentazione, è la possibilità di sviluppare la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). Si sottolinea che una scarsa qualità del sonno comporta mancanza di energia, sonnolenza, problemi di concentrazione e di umore.

 

Si ricorda poi che i lavoratori del trasporto su strada (sia quelli che si occupano di trasporto merci che quelli che si occupano di trasporto passeggeri) stanno spesso seduti per lunghi periodi di tempo in posizioni non ergonomiche, caricano/scaricano merci (pesanti) e sono esposti a vibrazioni, unitamente alla mancanza di esercizio fisico. Spesso la conseguenza è di contrarre disturbi muscoloscheletrici (DMS).

 

Si ricorda poi che il sollevamento di carichi pesanti è un altro rischio professionale, soprattutto durante le operazioni di carico/scarico dei veicoli, poiché gli ausili per il sollevamento e le attrezzature ergonomiche e di sicurezza possono non essere sempre disponibili.

 

I lavoratori del trasporto su strada sono anche a rischio di inalazione di vapori e fumi, come i gas di scarico del diesel e la polvere stradale. Ciò si verifica anche nei siti in cui avvengono le operazioni di carico/scarico, pesatura, pulizia e manutenzione di container e veicoli.

 

Senza dimenticare che in alcuni casi i lavoratori dell'autotrasporto si trovano ad avere a che fare con particolari sostanze pericolose e ci possono essere anche incidenti/sversamenti.

 

Rimandiamo alla lettura integrale del documento Eu-Osha che si sofferma anche sui rischi psicosociali e su tutti i fattori di rischio in vari altri ambiti e settori (trasporto ferroviario, trasporto su acqua, trasporto aereo, corrieri, magazzini, …).

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, “Transportation and storage activities – Evidence from the European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER)”, Report a cura di Jacqueline Snijders, Martin Clarke, Jan de Kok, Paul Vroonhof (Panteia), Iñigo Isusi, Jessica Durán (IKEI), Dr Kudász Ferenc (National Public Health Centre, Hungary), edizione 2023.

 


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