16.08.2019
I casi di infortunio nelle zone di stoccaggio e accatastamento
Nel primo caso l’incidente è avvenuto per la caduta di tubi metallici in un deposito di materiali vari.
Su disposizione del datore di lavoro un lavoratore deve prelevare alcune tubazioni da un terreno privato (utilizzato come deposito di materiali vari accatastati in modo caotico).
Le tubazioni sono appoggiate verticalmente ad una catasta di materiali e circondate da altro materiale di tipo edilizio (per lo più tubi metallici per ponteggi) malamente accatastato.
Per prelevare le tubazioni il lavoratore sale sul materiale accatastato, ma scivola sui tubi metallici cadendo sul podice e procurandosi una ferita penetrante in sede perianale.
Questi i fattori causali rilevati nella scheda:
Anche nel secondo caso l’infortunio avviene per uno stoccaggio non corretto.
Un lavoratore, mentre si avvicina ad un deposito di tubi cavi in ferro, lunghi 3 metri e dal diametro di 65 cm, per imbracare un tubo con cinghia e golfari, inavvertitamente urta con il piede uno dei fermi di legno posto a terra a tenuta dei tubi.
L'urto lo fa cadere a terra e la catasta dei tubi cade addosso all'infortunato, colpendolo alla schiena e causandole una frattura.
I tubi erano impilati a formare una piramide (vertice alto) tenuta in posizione da fermi di legno. Lo stoccaggio dei tubi non corrispondeva a quanto contenuto nel POS.
Dunque i fattori causali sono due:
Il terzo caso riguarda un infortunio dovuto alla caduta di pannelli metallici.
Sette pannelli divisori metallici interni del forno di sviluppo pannelli di PVC, del peso di oltre 210 Kg cadauno, lunghi 3,20 m e alti 1,55 m, sono stati introdotti manualmente, stipati verticalmente ed addossati ad una parete interna del forno.
I pannelli sono agganciati in sommità ad un pannello fisso, tramite un morsetto da falegname.
All’improvviso il pacco dei divisori metallici si rovescia verso due manutentori che stanno lavorando sulla parete opposta a quella dei pannelli accatastati, colpendoli entrambi alla zona toracica. Uno dei due manutentori muore per trauma da schiacciamento toracico mentre l’altro riporta un politrauma con pericolo di vita.
Il fattore causale rilevato è la presenza di “pannelli accatastati troppo verticalmente e non adeguatamente vincolati”.
Avendo già fornito nelle precedenti tappe di questo viaggio, attraverso gli incidenti che avvengono nelle zone di stoccaggio, informazioni generali sulle buone prassi, ci soffermiamo ora su alcune indicazioni correlate a un ambito lavorativo particolare.
Si indica che il deposito delle cataste di tavole “dovrà essere realizzato in piazzali pavimentati, al fine di assicurare la complanarità, la facile percorrenza, la riduzione del rischio di scivolamento e ribaltamento dei mezzi, la facile pulizia, l’agevole sgombero della neve”. E periodicamente “deve essere controllata la verticalità delle cataste, la quale assicura condizioni di stabilità”.
Il documento segnala poi che per stabilire l’altezza massima delle cataste, “si possono prendere come riferimento i seguenti valori:
Inoltre:
Si segnala che una regola basilare è che nella “realizzazione degli stoccaggi bisogna prestare particolare attenzione a non ostruire, anche temporaneamente, uscite di emergenza o vie di fuga o a non rendere inaccessibili i presidi antincendio (estintori, idranti…)”. Inoltre la tipologia di stoccaggio da adottare in presenza di prodotti pericolosi è “funzione delle loro caratteristiche di pericolosità, che si possono desumere dalla scheda dati di sicurezza e dalla loro etichettatura” che deve essere apposta sui singoli colli.
Ad esempio è buona norma realizzare stoccaggi che “tengano conto delle incompatibilità fra sostanze, evitando in particolare di depositare insieme:
Infine qualche informazioni sui luoghi di immagazzinamento.
Generalmente i materiali vengono stoccati in magazzini industriali che devono essere “organizzati per permettere una gestione ottimale degli spazi, e per poter depositare o prelevare merci rapidamente e in maniera sicura”. E possono essere:
Tiziano Menduto
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 401, 5768 e 6152 (archivio incidenti 2002/2015).