09.07.2018
I tumori professionali costituiscono una reale criticità dei Paesi industrializzati, una criticità per la salute che non riguarda i soli mesoteliomi da amianto.
Anche per questo motivo la Comunità Europea ha recentemente aggiornato la propria normativa con la nuova Direttiva cancerogeni, la Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.
E tenendo conto che la direttiva è entrata in vigore il 17 gennaio scorso, i Paesi membri dell’Unione Europea, tra cui l'Italia, dovranno recepirla nei rispettivi ordinamenti nazionali entro il 17 gennaio 2020 e dovranno attuarla mediante adeguati ed efficaci interventi.
C’è quindi la necessità di “ampliare le conoscenze degli operatori addetti alla salute e alla sicurezza occupazionali e di promuovere le loro competenze concrete in termini di capacità di identificare le neoplasie anche solo in parte riconducibili a un'origine professionale”. È necessario “riconoscere le esposizioni a cancerogeni in ambiente di lavoro ancora attuali e i rischi di cancro che ne conseguono, conducendo quindi piani mirati di prevenzione efficaci”.
Con questo obiettivo si è tenuto a Civitanova Marche Alta (MC), dal 28 al 30 giugno 2018, “CANC TUM 2018. Workshop su cancerogeni occupazionali e tumori professionali” organizzato dal Servizio Prevenzione Sicurezza dell’ ASUR Marche AV3.
E ci soffermiamo oggi, in particolare, su un intervento al workshop che ci permette di fare il punto sugli agenti cancerogeni occupazionali.
Una parte dell’intervento “Strumenti metodologici per l’emersione dei tumori di possibile origine professionale”, a cura di Stefania Massari (INAIL DIMEILA Roma), si sofferma infatti sull’epidemiologia, la distribuzione e frequenza dei tumori di origine professionale.
Riguardo alla dimensione dell’esposizione ad agenti cancerogeni si segnala che “alcune sostanze chimiche, metalli, polveri e circostanze occupazionali sono state causalmente associate ad un aumentato rischio di specifici tumori (polmone, cute, vescica, mesotelioma)”.
In particolare la IARC “ha classificato 44 esposizioni professionali come cancerogeni per l’uomo:
E in Italia “circa 4,2 milioni di soggetti sono stati riconosciuti esposti ad agenti cancerogeni (25% della forza lavoro)”.
Rimandando alla lettura integrale dell’intervento, che per ogni dato e affermazione riporta dettagliatamente le fonti, riguardo agli agenti cancerogeni occupazionali sono riportate alcune utili indicazioni:
E tra gli agenti cancerogeni si ricordano:
Si ricorda che i tumori professionali, che “non si differenziano dagli altri tipi di tumore in termini biologici o clinici”, si concentrano tra “specifici gruppi di lavoratori, caratterizzati da:
E si ipotizza una “correlazione lineare dose-risposta senza la presenza di una soglia al di sotto della quale non è osservabile alcun effetto (basse dosi)”.
Sono poi riportati i criteri di causalità per una “associazione tra esposizione e rischio di tumore:
E riguardo alla epidemiologia dei tumori professionali e alla stima dei casi si indica che in diversi paesi “sono stati fatti dei tentativi per quantificare la dimensione dei tumori di origine professionale per evidenziare l’impatto dell’esposizione a cancerogeni nei posti di lavoro”.
Alcune indicazioni e risultati delle ricerche:
Riportiamo una delle diverse tabelle presentate nell’intervento:
L’intervento, che si sofferma anche sui limiti nella stima delle esposizioni professionali e sulla latenza dei tumori occupazionali, analizza poi alcuni utili strumenti come:
E nelle considerazioni finali la relazione sottolinea che i risultati dei sistemi di sorveglianza epidemiologica dei tumori professionali sono uno strumento efficace per:
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
“ Strumenti metodologici per l’emersione dei tumori di possibile origine professionale”, a cura di Stefania Massari (INAIL DIMEILA Roma), intervento a “CANC TUM 2018. Workshop su cancerogeni occupazionali e tumori professionali” (formato PDF, 3.13 MB).
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